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venerdì, 9 Maggio 2025
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A Pagani convegno sul futuro della Festa della Madonna delle Galline

di Claudia Izzo-

Si è tenuto a Pagani, presso il salone dell’Annunziatella l’incontro dal titolo “Conversazioni e dialoghi sul tempo della Festa-La Festa della Madonna delle Galline: comunicazione, narrazione e marketing territoriale”.

L’incontro, fortemente voluto da Salvatore Campitiello, Consigliere Regionale dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, ha visto la presenza  di  Ottavio Lucarelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania; Riccardo Christian Falcone, giornalista, ufficio stampa Arciconfraternita Madonna delle galline in dialogo con Alfonso Amendola, Professore di Sociologia dei Processi Culturali  presso l’Università degli Studi di Salerno.

Parliamo di un evento religioso e civile che si svolge annualmente a Pagani dal venerdì dell’ottava di Pasqua al lunedì successivo, organizzato dai padri carmelitani del santuario stesso e dall’arciconfraternita della Madonna delle Galline.

Secondo la tradizione popolare in una chiesa di Tramonti era custodita una tavola lignea raffigurante la Madonna del Carmine che, una notte, apparve in sogno ad un sacrestano  chiedendogli di dire al prete di riparare la chiesa ormai fatiscente, in caso contrario sarebbe  andata in un luogo dove avrebbero voluto bene “anche alle galline”. Il prete, venuto a conoscenza del tutto non vi dette peso. In seguito ad un forte temporale, il quadro fu portato a valle dal fango verso il comune di Pagani, dove, nell’ottava di  Pasqua, alcune galline, razzolando, riportarono alla luce la piccola tavola lignea. L’immagine avrebbe poi compiuto ben otto miracoli, la devozione della Madonna del Carmine crebbe e fu ribattezzata  “La Madonna delle galline”. Nel 1610 il vescovo della Diocesi di Nocera dei pagani decise di costruire una chiesa nel luogo in cui le galline avevano trovato la tavola. Nel 1789 fu incoronata solennemente la Madonna delle galline.

La festa

La festa prevede il rituale dell’apertura delle porte del Santuario , chiuse da Pasqua per preparare la statua della Vergine. La processione si svolge la prima domenica dopo Pasqua e il popolo offre volatili. La processione passa per strade, vicoli, cortili e masserie. I fedeli creano toselli, edicole votive impreziosite da coperte di raso , merletti. Nei cortili troviamo pollai, banchetti e tammurrite, musiche popolari che accompagnano tutta la festa fin quando il popolo dei devoti depone ai piedi della Madonna le tammorre utilizzate, tamburi e cornice e nacchere.

Nell’ambito dell’incontro l’intervento del sindaco di Pagani, Raffaele Maria  De Prisco, ha sottolineato la crescita della Festa della Madonna delle galline nel tempo: “La festa  è diventata un evento, oserei dire, nazionale che si sta diffondendo anno per anno ed il  cui culto cresce in tutta la nazione. Questa comporta quindi, per l’Amministrazione Comunale, un lavoro tale da poter gestire la venuta di migliaia di persone per il giorno della festa che non dura più solo la giornata della domenica della processione, ma si ha già permanenza di persone in città dal venerdì precedente fino  al lunedì, martedì successivo;  soprattutto la permanenza in orari prolungati della giornata comporta una nuova fase organizzativa per le prossime edizioni. Basti pensare che negli anni scorsi il venerdì iniziava con l’apertura delle porte del Santuario e si concludeva intorno alla mezzanotte, oggi vediamo persone presenti dal venerdi fino al sabato mattina intorno alle tre. La domenica mattina si vede ormai la presenza di migliaia di persone, cambia il rapporto con l’ordine pubblico che deve gestire, dunque,  orari molto più prolungati . Il bilancio di quest’anno è estremamente positivo anche in rispetto al lutto nazionale per la morte di Papa Francesco: il popolo paganese e gli ospiti presenti hanno dimostrato un grande senso di umanità e di rispetto per quanto voluto dall’Arciconfraternita e dall’amministrazione con una edizione più sobria, rinunciando ad un rito secolare nel rispetto del sacro e delle istituzioni che avevano proposto restrizioni.

“Le tradizioni sono importanti da un punto di vista culturale – ha affermato Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Ottavio Lucarelli -. Papa Francesco , maestro di vita, di comunicazione ci ha lasciato come messaggio l’importanza dei punti di riferimento e queste feste lo sono per la difesa della nostra coesione sociale, per la storia della nostra cultura.”

“Insieme si può fare qualcosa di importante, la Festa della Madonna delle Galline è un’occasione importante per tutta la cittadina, per questo siamo scesi in campo come Ordine dei Giornalisti, non può essere una realtà a se stante, un’isola nell’ambito dell’anno. E’ un momento importante per i giovani e per il futuro. Tre sono le parole chiave: comunicazione, narrazione e marketing territoriale”, ha affermato salvatore Campitiello.

Riccardo Christian Falcone, ha richiamato all’attenzione su “questa festa che è tante storie personali che si fondono in una storia collettiva, relazionale:  le tre parole chiave sono tre mondi da esplorare che impongono un cambiamento di prospettive  e bisogna chiedersi quale debba essere il ruolo dei processi comunicativi” 

“Nel Salento hanno creato un brand territoriale, con valenza religiosa. Il futuro è già qui, grandi prospettive sono già all’interno di questo discorso con una distribuzione di eventi  nell’arco dell’anno che rimandano alla centralità dopo Pasqua- ha affermato Alfonso Amendola-. “Bisogna poi analizzare i dati numerici , fare una riflessione sociale. Religione, Cultura e società  sono tre parole chiave verso cui deve lavorare una intera comunità, forte nella radice ma che guarda con determinazione a dei possibili futuri eventi per valorizzare ciò che già è stato fatto mettendo a sistema due i concetti: autenticità e sentimento di appartenenza. Autenticità  perché questa è una festa autentica, con una sua storia mentre la contemporaneità ci insegna che le cose si possono anche inventare, e sentimento di appartenenza:  la festa va sentita come evento personale; è qui la potenza, evento collettivo sentito come fatto personale. Ciò proprio come ricorda Papa Francesco nella sua Enciclica in cui parla della poesia massima del sentimento individuale che può essere collettivo, qui l’appartenenza  si rinvigorisce col concetto di autenticità. Nel nostro discorso si rende  necessaria la creazione di un vero e proprio brand; brandizzazione che può spostarsi sul terreno amato e odiato dei social media e delle nuove tecnologie  che rappresentano un’azione di diffusione forte, mettendo a regime associazioni, mostre fotografiche, tutto basato su un discorso di innovazione  tecnologica perchè durante la festa ognuno diventa narratore. E’ nel 1976 che Annibale Ruccello, che recupera la tradizione di Viviani in opposizione a De Filippo,  su indicazione di Roberto De Simone, da vita ad un archivio sonoro della Festa della Madonna delle galline, un recupero identitario. Tavoli continui, dunque, per ragionare su questa importante festa, così sentita, al di là di personalismi e su dati oggettivi. ” 

 

 

 

 

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