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giovedì, 26 Giugno 2025
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Archivissima 2025, tra archivi e memoria storica, intervista a Pina Salomone

di Luigi D’Aniello-

Dal 5 all’8 giugno 2025 torna a Torino Archivissima, il primo festival italiano interamente dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni conservati negli archivi storici di enti pubblici, istituzioni e imprese. Un festival questo che, ormai alla sua ottava edizione, si distingue non solo per la sua capacità di promuovere e valorizzare gli archivi italiani ed europei, ma anche per la sua funzione educativa e culturale.

Ne parliamo con la neuropsichiatra, Pina Salomone, una delle principali voci di riferimento nel mondo degli archivi e della memoria storica. Presidente della Fondazione Onlus CeRPS, centro ricerche sulla psichiatria e delle scienze umane, la dott.ssa Salomone ha in comodato d’uso il patrimonio dell’ex manicomio consortile di Nocera Inferiore: archivi, materiale della biblioteca “Marco Levi Bianchini”, cartelle cliniche. Con un particolare accento sul tema “Dalla parte del futuro”, la dott.ssa Salomone ci offre spunti di riflessione sulla relazione inscindibile tra passato e futuro, invitandoci a considerare gli archivi come strumenti essenziali per una società più consapevole, giusta e sostenibile.

Dottoressa Salomone, può illustrarci l’importanza di Archivissimacome festival dedicato alla promozione degli archivi in Italia e in Europa?

Archivissima ha l’intento di restituire ai cittadini la ricchezza informativa e narrativa contenuta nei patrimoni degli archivi storici di enti, istituzioni, grandi aziende, in modo che queste memorie non restino ad esclusivo uso di pochi studiosi ma siano conosciute in modo diffuso e capillare soprattutto dai giovani.

Quest’anno il tema è “Dalla parte del futuro”. Qual è il messaggio centrale di questa tematica?

Gli organizzatori nel presentare l’ottava edizione di Archivissima hanno scritto: “Dimenticare che il futuro affonda nel passato è un pessimo modo per fronteggiarlo…”.        Questa affermazione deve essere una convinzione di noi tutti. Non possiamo dimenticare il passato, considerarlo superato ed inutile. Le nostre radici affondano in ciò che è stato ed il presente e il futuro sono costruiti da ciò che siamo stati. Gli archivi ci offrono molteplici risposte, infatti essi non sono affatto inerti custodi del passato, ma i migliori alleati del futuro, perché custodiscono la memoria e l’immaginazione dei mondi concepiti con la fantasia e l’inventiva.

Tra le numerose iniziative, ci sono alcune presentazioni digitali realizzate dalla Fondazione CeRPS. Può parlarci di uno di questi progetti?


Abbiamo realizzato il Podcast UN GIORNO VERRA’… FUTURO SOGNATO E DESIDERATO. Nel manicomio di Nocera è stato ricoverato, alla fine di un sofferto periodo di carceri, isole di confinati, e altri manicomi tra Aversa e Napoli, l’anarchico Bernardo Melacci di Foiano della Chiana (AR),perseguitato politico dall’età di 21 anni. Egli, nonostante tanto dolore, tanta sofferenza, anche fisica, non ha mai perso la fede politica, ha sempre creduto con la caduta della dittatura in un futuro di libertà; ha mantenuto intatti i legami e le memorie familiari ed amicali. Infatti, nell’archivio dell’ANPI di Foiano, ho ritrovato tantissime lettere che lui ha  scambiato con i familiari sempre molto affettuose in cui ricordava con nostalgia il passato familiare ed amicale. E’ un esempio importante perché non si è mai arreso ed è rimasto una persona con i suoi sentimenti, affetti, ideali intatti fino alla morte.

Recentemente sono stati realizzati anche dei video con le scuole. Può descriverci questo tipo di iniziative?

La Fondazione ha collaborato con il gruppo Biblioteca del Liceo Scientifico “Nicola Sensale” di Nocera Inferiore. In effetti alcune delle archiviste che collaborano con noi, hanno tenuto un corso sugli archivi. Dopo, per ricordare gli 80 anni della Resistenza, gli studenti hanno  fatto ricerche su cinque partigiani nocerini che hanno fatto una scelta di resistenza dopo l’8 settembre 1943 preferendo la morte al continuare la guerra con i nazifascisti. Da questa collaborazione  è stato realizzato il video NOI VIVIAMO IN VOI… IL PASSATO INCONTRA IL FUTURO.

Qual è, a suo avviso, il valore più grande di questa edizione di Archivissima?


Il valore di questa edizione è sicuramente la numerosa partecipazione di enti, fondazioni, istituti culturali, aziende, quasi 500 da tutta Italia, ed il tema del futuro collegato al passato che ha consentito di parlare della Resistenza, soprattutto nel suo 80esimo anniversario. Desidero riportare le parole importanti e significative degli organizzatori -“…Che il futuro possa restare davvero una scelta tra le scelte, e non un destino ineluttabile, dipende dalla capacità di cura che sapremo mettere in campo per accudire il presente: non c’è futuro senza salvaguardia del pianeta, non c’è futuro senza sostenibilità, non c’è futuro senza risorse, non c’è futuro senza giustizia sociale, educazione e diritti per tutti. Non c’è futuro, senza futuri. L’oggi dipende da come immaginiamo il domani. Perché il futuro si trova ovunque, soprattutto nel passato. E negli archivi.”
-

Infine, quale messaggio vuole lasciare ai partecipanti e ai visitatori di Archivissima 2025?



Il messaggio è di continuare ancora a preservare gli archivi, a conservarli, a studiarli, a diffonderli e farli conoscere soprattutto ai giovani. Sono il nostro ancoraggio.
La passione e l’impegno di figure come la dott.ssa  Salomone, sottolineano quanto gli archivi siano fondamentali non solo come depositi di memorie storiche, ma anche come strumenti di crescita e costruzione di un futuro consapevole.

 

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