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martedì, 15 Ottobre 2024
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Lo splendore dei mosaici, Pompei culla di bellezza

di Luigi D’Aniello-

L’uso dei mosaici ha un’origine che risale all’antica Mesopotamia e all’Egitto ma fu nell’antica Grecia e durante l’Impero Romano che essi raggiunsero il loro massimo splendore e iniziarono ad essere ampiamente utilizzati per decorare prima per lo più pavimenti poi anche  pareti, fontane e altre superfici.

I temi rappresentati erano diversi e andavano dalla mitologia romana a scene di vita quotidiana, ritratti e paesaggi che si ottenevano mediante frammenti di materiali diversi, dette “tessere” che potevano essere di varia grandezza e profondità, più erano piccole e più il disegno era preciso, specie nei mosaici policromi.
Le tessere potevano essere di basalto, travertino, marmi di diverso colore, diaspri vari, pasta vitrea e conchiglie.

A testimonianza di ciò abbiamo i mosaici trovati negli scavi di Pompei che sono uno dei tesori più preziosi dell’antica città romana. Pompei fu sepolta sotto una spessa coltre di cenere e lapilli nell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ma proprio questa tragedia naturale ha preservato molti dei suoi mosaici per quasi 2000 anni.

Casa del bracciale d’oro, ninfeo del triclinio estivo con mosaici, I secolo dc. 04.jpgSailko
Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0

Questi a Pompei coprivano vari spazi, come pavimenti e pareti e andavano da semplici decorazioni geometriche a elaborati dipinti figurativi e mostravano una grande varietà di soggetti, come scene mitologiche, nature morte, animali, paesaggi e figure umane. Molte delle immagini rappresentavano la vita quotidiana, i piaceri dell’arte, la passione per il teatro e il culto della bellezza.

Uno dei mosaici più famosi di Pompei è sicuramente il mosaico in bianco e nero “Cave canem”, raffigurante un cane legato ad una catena e che sembra mostrare un’espressione di ferocia e rabbia. Questo mosaico è diventato forse il simbolo più iconico dell’eruzione del Vesuvio e della distruzione di Pompei.

MAN mosaici animali da Pompei 1040618.JPG Lalupa
Public domain

I mosaici di Pompei sono stati particolarmente importanti per gli archeologi e gli storici dell’arte perché hanno offerto un’importante testimonianza visiva della vita nell’antica città di Pompei, infatti attraverso le immagini e i motivi rappresentati in essi, si sono potute ricavare informazioni sulla cultura, le credenze, le abitudini e le relazioni sociali delle persone che vivevano a Pompei. Inoltre, sono anche una testimonianza tangibile del grande patrimonio culturale dell’antica Roma e continuano a ispirare e affascinare visitatori da tutto il mondo. Oggi, molti dei mosaici di Pompei sono conservati presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, oltre a diversi altri musei nel mondo.

Mosaici nel Museo Archeologico (Napoli). Da Pompei, Casa delle colombe a mosaico, VIII.2.34.
Sailko
Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0

Con la caduta dell’Impero Romano, la loro produzione entrò in declino. Tuttavia, nel Medioevo, si iniziò a vederne una rinascita, soprattutto nelle chiese e nelle cattedrali con mosaici di natura religiosa utilizzati per rappresentare scene della Bibbia e dei santi.
Durante il Rinascimento, la loro realizzazione raggiunse nuovi livelli di maestria, grazie all’invenzione della tecnica del micro-mosaico. Questa tecnica consisteva nell’utilizzare piccoli frammenti di smalto o di vetro per creare dettagliate rappresentazioni di figure e paesaggi ed erano ,principalmente , utilizzati per decorare gioielli, scrigni e altri oggetti preziosi.

 Casa del Poeta tragico (VI 8, 3-5) in Pompeii. Museo Archeologico Nazionale (Naples).
Lalupa. Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0

Nel XIX secolo, con la diffusione del turismo, i mosaici divennero particolarmente popolari come souvenir e come forma di decorazione. Oggi, la loro produzione è ancora viva e attiva in tutto il mondo, con artisti che utilizzano una vasta gamma di materiali e tecniche per creare opere di grande bellezza e complessità.

In gioielleria, per creare un mosaico gioiello, si inizia con una base di oro o argento, sulla quale vengono incollati piccoli pezzi di gemme o pietre preziose, che sono tagliati in diverse forme e poi collocati sulla base in modo da creare un disegno, spesso geometrico o floreale; una volta che tutti i pezzi sono stati posizionati correttamente, vengono incastonati sulla base utilizzando un collante, in modo che rimangano saldamente al loro posto. Gli artigiani che creano gioielli con i mosaici utilizzano anche altri materiali preziosi, come perle, diamanti o altre pietre .Tuttavia, l’usanza di utilizzare piccoli pezzi di gemme rimane un elemento chiave nel processo di creazione di un mosaico gioiello.

Per mettere bene  a fuoco bene un mosaico, per poterlo ammirare bene,  va visto da una certa distanza;  per dirla alla Schopenhauer, “Il corso della nostra vita è simile a un mosaico: non possiamo riconoscerlo e giudicarlo prima di esser giunti a una certa distanza.”

 

Sailko, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia, Mosaici nel Museo Archeologico (Napoli). Da Pompei, Casa delle colombe a mosaico, VIII.2.34.

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