di Claudia Izzo-
Un modo per non dimenticare trova spazio nel luogo più giusto di tutti.
Stamane nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, in via Partenope, si è dato il via alle iniziative in memoria di Giancarlo Siani, il giornalista napoletano, assassinato dalla camorra il 23 settembre 1985 sotto casa sua, nel quartiere Arenella, mentre era ancora a bordo della sua Citroën Méhari verde. Gli assassini, con i volti scoperti, lo freddarono con 10 colpi alla testa provenienti da due pistole Beretta calibro 7,65.
Aveva 26 anni.
Ad essere inaugurata oggi è stata l’opera “Giancarlo Siani” dell’artista ebolitano Nicholas Tolosa, alla presenza di Ottavio Lucarelli e Mimmo Falco, rispettivamente presidente e vice presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania; Paolo e Gianmario Siani, fratello e nipote del giornalista; Geppino Fiorenza, referente regionale di Libera per la regione Campania e Presidente onorario dell’ Associazione Giancarlo Siani.
L’opera di Tolosa, un acrilico in bianco e nero, si rifà ad una foto iconica del giornalista, corrispondente per il Mattino che attraverso le sue inchieste scoprì e denunciò suoi articoli le connivenze che si erano create tra politici oplontini e il boss Valentino Gionta all’indomani del terremoto in Irpinia, tanto da divenire una voce oltremodo scomoda. Nell’opera dedicata a Giancarlo, Tolosa, attraverso i tratti evidenzia la profondità di quel messaggio di denuncia di Siani misto di coraggio e desiderio di cambiamento.
“E’ un onore per l’Ordine dei Giornalisti della Campania avere Giancarlo qui con noi tutti i giorni”, ha commentato il presidente Lucarelli, ” il quadro resterà in sede in mostra permanente. Il 10 giugno saremo inoltre a Udine ad un evento con Paolo e Gianmario Siani Giovanni Taranto nel ricordo di Giancarlo”.
La sede stessa dell’Ordine dei Giornalisti della Campania si conferma essere sempre luogo di riflessione e confronto sui tempi che viviamo, oltre ad essere luogo di cultura e di informazione.
Ci si chiede ancora quanto possa costare fare inchieste “pericolose”, quanto questa meravigliosa professione possa nascondere pericoli e difficoltà, quanto la passione di raccontare anche verità più scomode sia alla base della buona inchiesta.
L’opera dedicata al giornalista coraggioso, nella sede che più le è consona, guiderà tutti noi giornalisti campani nello svolgimento del nostro quotidiano lavoro, con la passione che lui ci ha trasmesso.
Fotografie a cura di salernonews24