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Cava de’ Tirreni: nasce il “Museo Mamma Lucia” per Lucia Pisapia, ambasciatrice di Pace

di Maria Gabriella Alfano

Il 7 giugno scorso è stato inaugurato a Cava de’ Tirreni il Museo dedicato a Lucia Pisapia in Apicella, meglio conosciuta come “Mamma Lucia”, icona della Città metelliana.

Gli spazi museali sono stati allestiti nell’ex Monastero delle Clarisse, uno dei palazzi più prestigiosi del centro storico, al secondo piano del civico 153 del corso Umberto I.

Il Museo nasce “dal basso” per iniziativa di un gruppo di cittadini cavesi, riunitisi nel Comitato “Figli di Mamma Lucia” che in quattro anni di attività, hanno reperito e catalogato documenti, immagini, articoli di stampa, lettere, filmati, oggetti e testimonianze legati alla vita di Lucia Apicella.

Le ricerche hanno messo in luce anche aspetti poco noti  della Storia degli ultimi anni della seconda guerra mondiale, illustrati nei pannelli espositivi.

Com’è noto, il 9 settembre 1943 gli alleati aprirono un punto di sbarco sulla costa salernitana, la così detta operazione anfibia “Avalanche”. I tedeschi contrattaccarono violentemente: a Cava fecero saltare il ponte di San Francesco che collegava la città con Salerno e posizionarono cannoni e mitragliatrici sulle colline in modo da avere il controllo sia della strada statale che della linea ferroviaria. La città per molti giorni si trovò tra due fuochi. Vi furono perdite ingenti da entrambe le parti. Solo il 28 settembre i combattimenti finirono con la fuga dei tedeschi.

Sulle strade e sulle colline,  tra carcasse di mezzi militari e armi, numerosi erano i corpi dei soldati che l’esercito in ritirata aveva lasciato dietro di sé.

Lucia fece un sogno. Era su una montagna e pregava per i soldati morti sui campi di battaglia. Improvvisamente comparvero otto croci, ognuna aveva un nome e sotto di esse vide otto giovani che imploravano di essere riportati a casa.

Fu questo sogno che fece maturare in lei la decisione di occuparsi dei resti mortali dei soldati caduti, per dare loro un’identità e una sepoltura dignitosa, senza alcuna distinzione di nazionalità. Che fossero amici o nemici a lei poco importava.

Il figlio racconta che tutte le mattine si recava sui luoghi del conflitto. Camminava per ore scavando la terra alla ricerca delle salme che poi identificava, conservava in urne di zinco che commissionava a sue spese e portava nella chiesetta dedicata a San Giacomo Minore che sorge sul lato opposto della strada in cui ha sede il neonato Museo.

In diversi anni di attività raccolse i resti di oltre 700 soldati, “figli di mamma” come amava chiamarli, restituendoli alle loro famiglie.

Nel Museo, dopo un approfondito inquadramento storico, attraverso pannelli, immagini, oggetti, filmati d’epoca, lettere originali, pagine di libri, è possibile toccare con mano l’attività che Mamma Lucia svolse nel corso degli anni e il ruolo quale ambasciatrice di pace che assunse in seguito. Il Museo offre anche spazi multimediali dove i visitatori possono guardare emozionanti filmati d’epoca.

Viene in evidenza la figura di una donna animata dalla fede, anche se non sempre amata e sostenuta dalle gerarchie ecclesiastiche, una donna che perseguiva la sua mission con forza e tenacia, una donna di saldi principi morali, che rifuggiva da ogni sorta di compromesso.

Divenne il riferimento di tante famiglie tedesche che la pregavano di ritrovare i resti dei figli. Questa attività umanitaria la pose al centro delle cronache tedesche del dopoguerra. Nell’estate del 1951 fu invitata a Monaco dalla rivista “Quick”. Tale iniziativa fu appoggiata dal Governo tedesco che la vide come un’occasione di riappacificazione con l’Italia. Lei pose come unica condizione quella di incontrare le famiglie dei caduti.

Mamma Lucia, scomparsa nel 1992, è diventata una personalità di rilievo in campo nazionale e internazionale.

Tante le onorificenze ricevute, da Papa Pio XII e poi da Papa Giovanni XXIII, la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica, la Gran Croce dell’Ordine al merito di Germania.

Il Museo di Mamma Lucia, è un luogo accogliente e commovente, che mostra episodi minori e inediti della Storia, ma soprattutto cattura l’essenza di questa straordinaria ambasciatrice di pace, diffondendo il suo messaggio di amore universale.

La città di Cava de’ Tirreni deve essere molto grata al Comitato Figli di Mamma Lucia,  presieduto da Felice Scermino e composto da Annamaria e Lucia Apicella, nipoti di Mamma Lucia, da Lucia Avigliano, Gennaro Galdo, Gaetano Guida, Alfonso Prisco, Beatrice Sparano, Franco Bruno Vitolo che, con grande generosità e competenza hanno reso possibile la sua realizzazione e si occuperanno anche di assistere i visitatori in questa prima fase di avvio.

Altre notizie sul Museo e sugli orari di apertura sono pubblicati su   https://www.museomammalucia.it/?fbclid=IwAR1ykzaR_rjsfq85Heh1anrwgYhH6bYAaWewR_v1HZ6lpv__Xir1M2XMM-U e sulla pagina FB https://www.facebook.com/MuseoMammaLuciaCavadeTirren

 

 

Fotografie a cura di Maria Gabriella Alfano e Gaetano Guida

 

 

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